Il numero 34 della rivista Olos e Logos dedicato a Carlo Moiraghi
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Lo scorso mese una mail da Carlo Moiraghi: “Caro Lucio, anzitutto un abbraccio. Ti invio un articolo sui muraglioni peruviani, per il tuo Olos se ti interessa. A presto, Carlo”
Ciao Carlo, il tuo lungo cammino è salito in alto, sempre più in alto fino alla vetta dei tuoi giorni ….…dove è “legato in un volume ciò che per l’universo si squaderna”….si è aperto un nuovo orizzonte, un nuovo cielo più ampio, chiaro, brillante, luminoso: quello del“l’Amor che move il sole e l’altre stelle”.
Lucio
Sono arrivato a quella età in cui purtroppo sono costretto dalle circostanze della vita a contare i superstiti di una generazione di colleghi agopuntori con i quali ho condiviso una lunga fase della mia vita professionale. Dopo la scomparsa dei nostri antichi maestri Nguyen Van Nghi e Albert Gourion alla fine del secolo scorso, Giovanni Maciocia e Marco Romoli ci hanno salutato alcuni anni or sono: sembrava impossibile perderli così anticipatamente. Subito dopo Ettore Quirico e Federico Marmori ci hanno lasciato creando un vuoto che è parso incolmabile. Conoscevo molto bene anche Hugh Mac Pherson prematuramente scomparso che è stato forse il più grande attore della ricerca scientifica in agopuntura in Occidente. Ieri mi è giunta la notizia assolutamente inaspettata della morte di Carlo Moiraghi.
Mi aveva chiamato un paio di settimane or sono per ricordarmi che mi aspettava al suo prossimo congresso di settembre sulla “medicina sensata” un titolo così originale che non poteva non uscire dalla sua mente curiosa e perspicace nello scovare aspetti fondamentali eppure assolutamente negletti della nostra pratica medica. Mi aveva anche inviato un articolo per Olos e Logos agli inizi di gennaio con cui inauguro questo numero interamente a lui dedicato.
Mi è improvvisamente parso chiaro come ognuno dei colleghi scomparsi abbia svolto un ruolo originale ed insostituibile nella traduzione della tradizione cinese in Italia ed in Occidente. Da una parte l’antica medicina cinese e dall’altra la sua versione occidentale in una “neotradizione” arricchita dall’apporto di un dia-logos dunque uno scambio di significati e di sensi tra antiche culture e metafore della realtà.
Van Nghi osservava e descriveva la medicina cinese con una lingua ed uno stile d’altri tempi che meticciava la cultura francese e cristiana ed il taoismo cinese in versione vietnamita. Albert Gourion contaminava con la tradizione ebraica e nordafricana delle sue origini. Maciocia, che è stato il più grande divulgatore della medicina cinese in Occidente, cercava continue sinergie tra fisiologia occidentale e cinese. Marco Romoli e Hugh Mac Pherson hanno dedicato la vita ad avvalorare l’auricoloterapia e l’agopuntura attraverso la loro passione per la ricerca scientifica. Ettore Quirico è stato il maestro della insuperabile descrizione anatomica dei punti, canali e meridiani e Federico Marmori è stato il poliglotta reale (parlava correntemente inglese, francese, spagnolo, cinese) e virtuale che faceva dialogare tra loro idiomi differenti cogliendo sfumature di significati inaccessibili ai più.
Carlo Moiraghi è stato un outsider, un vortice che ha incessantemente mescolato nella vita studio, arte, intuito, curiosità, cultura, generosità, passione e perspicacia aprendo sentieri e spazi inesplorati perché altri potessero continuare i tanti cammini da lui intrapresi.
Questa è l’immensa eredità che ci lasci, te ne siamo immensamente grati!
Un grandissimo abbraccio a Paola, il dolore della perdita di Carlo possa essere temperato dal grande compito di conservare e trasmettere la sua eredità.