I farmaci tonici in medicina tradizionale cinese
I farmaci tonici – bu yang yao – letteralmente farmaci che nutrono e tonificano sono fondamentali per modificare gli squilibri di terreno che vanno sotto il nome di deficit di yin e yang, deficit di energia e sangue. Se queste debolezze di terreno non sono trattate in tempo si aggravano dando lungo a patologie complesse e permettendo lo sviluppo di numerose malattie.
Tra i documenti correlati il testo integrale dell’articolo sui farmaci tonici edito nel 1990 per la rivista NATOM medicina naturale e ripreso in numerose relazioni congressuali e conferenze: qui sotto solo l’introduzione
Introduzione
La farmacoterapia cinese si avvale da millenni di una categoria di sostanze poco conosciute in occidente ed estremamente interessanti per le loro molteplici applicazioni: i farmaci tonici Bu Yang Yao.<br>Il termine tonico fa pensare ai nostri ricostituenti; in realtà queste sostanze hanno un campo di applicazione molto più vasto e senza dubbio più nobile.<br>I tonici del sangue potrebbero essere assimilati in parte ai nostri antianemici, quelli dell’energia ai composti con azione immunomodulante ed immunostimolante. I tonici dello yang presentano azioni parzialmente sovrapponibili agli estratti surrenalici e placentari, quelli dello yin sono in grado di trattenere i liquidi e presentano spesso azione ansiolitica.
I tonici possono essere usati efficacemente sia in ambito di prevenzione come in campo terapeutico secondo i criteri di una terapia costituzionale, diatesica, di terreno.<br>Per comprendere appieno le loro molteplici indicazioni occorre fare nostro un concetto fondamentale che la medicina cinese ha approfondito per millenni e che l’occidente sta iniziando ad intuire soltanto da pochi anni.l nostro organismo è strutturato in organi, visceri, tessuti, apparati che interagiscono continuamente tra loro. L’uomo non è un insieme di formazioni indipendenti l’una dall’altra, ma una unità di funzioni-strutture caratterizzate e costituite sulla base di un reciproco rapporto dinamico.<br>La moderna neurofisiologia e l’immunologia stanno confermando ciò che la medicina cinese ha intuito 3.000 anni or sono: la salute è un evento dinamico fondato sulla tensione all’equilibrio ed all’armonia delle funzioni fondamentali del nostro organismo. Il mantenimento dell’equilibrio osmotico, idro-elettrolitico, acido-basico, termico, metabolico, immunitario è la risultante di un incessante controllo a feed-back di tutte le molteplici funzioni integrate dell’organismo vivente.
Tutte le funzioni dell’organismo vivente hanno un denominatore comune che, secondo l’antica tradizione cinese, si può identificare in due fenomeni interagenti tra loro: la reciproca produzione e controllo dello yin e dello yang e l’equilibrio dinamico tra energia Qi e sangue Xue.
La salute e la malattia alla luce della teoria Yin-Yang e Qi-Xue
La fisiologia e l’eziopatogenesi energetica cinese si fondano su un concetto basilare: la salute è l’equilibrio dinamico tra yin e yang e tra l’energia ed il sangue.
Yin Yang Tiao He: l’armonia tra lo yin e lo yang è la garanzia dello stato di salute. Yin Yang Guai Li: la perdita dell’equilibrio tra yin e yang è la genesi di tutte le malattie.
Qi Wei Xue Shuai: l’energia è il comandante del sangue e la stasi o il difetto di energia provocano patologie del sangue. Xue Wei Qi Mu: il sangue è la madre dell’energia ed il deficit o la stasi del sangue determinano alterazioni dell’energia.
La salute è un evento dinamico per il cui mantenimento è necessario che yin e yang, energia e sangue tendano all’equilibrio tra loro.
Due sono i meccanismi eziopatogenetici fondamentali dello stato di malattia: uno esterno all’organismo e l’altro di origine interna. Questi due meccanismi interagiscono costantemente tra loro.
Nel primo caso un organismo in buono stato di salute è aggredito da fattori patogeni esterni che invadono prima la superficie Biao e successivamente possono approfondirsi verso l’interno Li. Ciò determina la comparsa di sindromi da vero eccesso: all’eccesso determinato dalla penetrazione dell’agente patogeno esterno si sovrappone l’eccesso collegato ad una pronta ed adeguata risposta di difesa interna.
In questo caso non sono indicati i farmaci tonici, almeno nella fase acuta; in questa fase anzi sono da proscrivere assolutamente. Questi farmaci possono tuttavia essere utili nello stato di convalescenza da patologie acute; la lotta tra fattori patogeni ed antipatogeni può aver leso l’energia corretta Zheng Qi oppure lo yin, lo yang, il Qi o il Xue.
Nel secondo caso la malattia è la conseguenza di un deficit primario di yin, yang, Qi o Xue: tale deficit può manifestarsi come tale, ma anche con i segni dell’eccesso.
Questa seconda eventualità è piuttosto frequente e si parla di falso eccesso perché la causa originale risiede in una situazione di deficit. Un deficit dell’energia può determinare una stasi del sangue o un ristagno di liquidi e cioé un eccesso; un deficit dello yin può esprimersi con segni di eccesso di yang. <br>In questo caso i farmaci tonici trovano la loro più caratteristica ed indispensabile indicazione: sia nel caso in cui la patologia si esprima con i segni della vera e propria insufficienza che in quello in cui si esprima con un’apparenza di falso eccesso. In quest’ultimo caso occorre prima disperdere l’eccesso e successivamente tonificare il deficit.
I tonici trovano inoltre un ruolo determinante nel campo della prevezione.
Spesso accade che l’organismo goda ancora di uno stato di salute apparente, ma che un’accurata anamnesi ed un attento esame glossocopico, pulsologico, dei tegumenti ecc. evidenzino una situazione anomala di deficit: il preludio per lo scatenamento vero e proprio della malattia.
In questo caso le prescrizioni toniche sono fondamentali per ripristinare il corretto equilibrio energetico prima ancora che la malattia si manifesti.