Si definisce sterile o infertile (i due termini vengono usati indifferentemente) quella coppia che dopo 12 mesi di rapporto sessuale non ha ottenuto alcun successo riproduttivo. Si parla di sterilità primaria o secondaria sulla base dell’assenza o meno di un precedente successo riproduttivo.
Eziologia
Le cause possono essere diverse ed agire a livello femminile, maschile o di entrambi i partners. Quelle più frequenti nel sesso femminile sono le flogosi e le loro sequele (es. stenosi tubariche), le malformazioni uterine, i disturbi dell’ovulazione, cause immunologiche (es. produzione di anticorpi antispermatozoi); nel sesso maschile prevalgono le oligoastenospermie conseguenti a flogosi e/o varicocele.
Sitomatologia
può non esser presente alcun sintomo e, quando una sintomatologia è presente, questa è quella tipica della malattia implicata nell’origine dell’infertilità nella coppia in esame.
Decorso
La prognosi è quella della malattia di base; la percentuale di risoluzione spontanea dei casi di infertilità è molto bassa.
Esme clinico
L’esame clinico può evidenziare flogosi cervico-vaginali, malformazioni vaginali o uterine, alterazioni strutturali uterine; nell’uomo può evidenziare un varicocele.
Laboratorio
Ogni coppia deve essere sottoposta ad indagini infettivologiche (es. ricerca clamidia) ed endocrinologiche tendenti a studiare la funzione gonadale. Vanno sempre effettuati almeno due spermiogrammi ed il post coital test che, quando negativo, deve essere seguito dalla ricerca degli anticorpi anti-spermatozoi su muco cervicale e su siero della donna.
Esami strumentali
Utile è la isterosalpingografia, che fornisce informazioni sulla morfologia uterina e, soprattutto, sulla pervietà tubarica; l’ecografia pelvica è molto utile nello studio delle alterazioni strutturali ovariche (es. policistosi); la laparoscopia, da effettuare comunque in tutti i casi di sterilità inspiegata, può evidenziare processi flogistici pelvici, malformazioni, aree di endometriosi.
Classificazione semplificata della sterilità in medicina cinese
Sterilità da deficit del rene
- sterilità da deficit del rene yang
- sterilità da deficit del rene yin
Sterilità da stasi di qi del fegato
- sterilità da ristagno di tan-umidità
- sterilità da ristagno di tan-calore
- sterilità da stasi del sangue
Sulla base dei sintomi accusati dal paziente, dell’esame del polso, di quello della lingua e dei dati della medicina occidentale (esami, radiografie, TAC etc.) è necessario definire una diagnosi in base alla quale si imposta la terapia. Ovviamente vanno esculsi i trattamenti in caso di forme di sterilità che possono essere risolte soltanto chirurgicamente.
In generale un ciclo di una decina di sedute di agopuntura è indicato per iniziare a trattare la malattia; sono consigliate delle sedute di richiamo la cui frequenza va definita con il medico in base alla sintomatologia ed alla storia clinica.
Il trattamento si esegue generalmente attraverso l’agopuntura somatica generale, anche se molte altre tecniche di agopuntura possono risultare efficaci nei singoli casi: ad esempio agopuntura polso-caviglia, agopuntura auricolare.
Spesso associo anche l’utilizzo di farmaci di medicina cinese sia per trattare il disturbo di base che per intervenire sul terreno nell’ambito del quale si sviluppa la malattia. Anche la dietetica cinese può talora essere utilizzata come complemento alla terapia in alcuni forme.